A – Vista della Citta’
Quando arrivi a Vigo dal ponte di Rande, da Cangas o in aereo, troverai ad attenderti una città imponente, dove i grattacieli la fanno da padroni pur se, non appena ti addentri nelle sue viscere, scoprirai un luogo davvero affascinante, incantevoli scorci e una natura onnipresente.
Data l’impossibilità di visitarne i numerosi luoghi in una sola giornata, mi sono ripromessa di limitare il mio percorso ai posti un po’ fuori dal giro turistico di Vigo e proporre, così, un itinerario logico per chi, sprovvisto di auto, intende servirsi dei mezzi pubblici che, secondo me, funzionano alla perfezione.
Dal centro di Vigo in corrispondenza, ad esempio, della Avenida García Barbón, prendiamo l’autobus della linea 17 diretto a Sanjurjo Badía. Scendiamo all’ultima fermata per poi salire, a piedi, verso il Parque de la Guía, costruito nel 1969 per contribuire a migliorare la qualità della vita degli abitanti di Vigo e avvicinarli alla natura. Il parco vanta un ricco patrimonio arboreo e vegetale.
Mentre si passeggia, giunge il suono delle campane delle chiese vicine e delle sirene delle barche che salpano dal porto.
Con un pizzico di fortuna, giunti in alto, avremo modo di imbatterci nel sagrestano della chiesetta che ci consentirà di salire sul campanile da dove ammirare un panorama sublime sulla ría e sulle Isole Cíes sullo sfondo del mare.
B – Angoli da non perdere
Al ritorno, saliremo di nuovo sull’autobus della linea 17 diretto, questa volta, al Parque de Castrelos. Strada facendo, potremo scendere per visitare la Casa da Xuventude, struttura comunale posta al nº 31 di Calle López Mora.
Si tratta di una costruzione singolare e pittoresca che obbedisce ai tradizionali canoni architettonici centroeuropei piuttosto che a quelli galiziani, in cui è ravvisabile una certa somiglianza con uno chalet svizzero o una casa delle streghe delle fiabe dei fratelli Grimm. Vi si svolgono attività sociali e c’è persino un orticello urbano dove si tengono corsi per giovani.
Saliamo di nuovo sull’autobus diretto a Castrelos, un parco urbano davvero incantevole, uno dei polmoni verdi della città ed espressione della Vigo moderna: una città attenta all’ecologia e all’ambiente.
Oltre ad ammirarvi una ricca varietà di alberi, piante e laghetti, in perfetta armonia con il tessuto urbano, si potrà fare tappa anche presso il Museo comunale di Vigo “Quiñones de León”, vero e proprio pazo gallego nel cuore della città i cui vani interni e i giardini consentono una sorta di salto a ritroso nella storia.
Da Avenida de Castrelos si può raggiungere Plaza América o Avenida Balaidos in autobus (ad esempio, la linea L10) ma se ti piace camminare, potremo fiancheggiare il Río Lagares. Una passeggiata davvero bella da fare, soprattutto, in bicicletta. Ultimiamo la passeggiata oppure scendiamo dall’autobus al nº 160 Avenida Atlántica al Museo do Mar, interessante struttura moderna eretta su entrambi i lati delle spiagge O Cocho e Mourisca. Un luogo dove, una volta ancora, l’operato dell’uomo s’intreccia con l’operato della natura e dove l’edificio in pietra di grandi proporzioni si staglia contro il cielo, l’Oceano e contro alcune rovine archeologiche.
Possiamo proseguire la passeggiata lungo le spiagge di Alcabre con terrazze che portano direttamente alla spiaggia Olmos de Vigo e chioschi per rinfrescarsi. Mi piace parecchio anche la Playa de As Fontes, più riparata dal vento rispetto a Vigo e davvero accogliente.
Al ritorno, quasi tutti gli autobus diretti a Vigo centro (ad esempio, la linea C15) si fermano a Bouzas, piccolo quartiere di pescatori che conserva tuttora le casette in pietra e dove si respira un’atmosfera particolarmente genuina e popolare.
Non mancano di certo ristoranti e taperías in cui degustare qualche piatto tipico della prelibata tradizione culinaria della Galizia.
C – Passeggiata per il il centro




Siccome, d’estate, le giornate sono più lunghe, se non si è ancora avuta la fortuna di vedere il tramonto in spiaggia, suggerisco di risalire sull’autobus della linea C15 a Bouzas e di scendere in corrispondenza del Paseo Alfonso XII.
Vi si trovano “l’olivo”, albero centenario simbolo della città -donde il nome “Ciudad Olívica”- e la statua della ninfa e del drago, monumento eretto in onore ai trovatori. Questo belvedere funge da vero e proprio balcone della città da cui si scorge un panorama maestoso sulla ría.
D’estate, se la fortuna è dalla nostra, si avrà modo di ascoltare concerti sulla piazza antistante, circondata da bar e tavolini all’aperto, in cui regna un’atmosfera particolarmente giovanile e distesa. In alternativa, si potranno degustare alcuni dolci tipici in vendita presso le pasticcerie della zona.
La piazza si trova nelle immediate vicinanze della Puerta del Sol, ragion per cui è doveroso un giretto nel “Casco Vello”, centro storico in piena fase di riconversione e riurbanizzazione. Alcuni scorci mi ricordano città antichissime come Napoli che sarebbe impensabile trovare in un centro così nuovo e moderno come Vigo.
Ci si potrà fermare anche per un bicchiere e qualche tapa nei vari locali che aprono i battenti in questi vicoli che, tra ristrutturazione e decadenza, conferiscono un’aria misteriosa alla città. È bello perdervisi per poi sboccare di nuovo sulla Plaza de la Constitución.
Nei pressi del centro storico, alle spalle del Museo do Marco, al nº 18 di Rúa Manuel Núñez, troviamo Máis Palá, un bar curioso e divertente, ricavato in una casa antica a due piani collegati da una scaletta in legno. Un posto tranquillo il cui arredo bohémien-romantico-vintage mi ricorda Goupil Le Fol a Bruxelles.
All’uscita, troverete ad attendervi la Vigo by night: caleidoscopica, magica e su cui spira, in genere, la brezza atlantica che ne accarezza i palazzi. Notte traboccante di promesse destinata ad assopirsi tra le onde marine.
Porqué Vigo inspira Nessuno lo canta il vento di Vigo che spazza i palazzi e infiamma le orecchie sospinge le folle e non lascia tracce poi sfocia nel mare e perde ogni voce. Porqué Vigo inspira